leggi la Rassegna stampa
leggi le interviste ad Elvira Frosini:
"Siamo zombi ingozzati distrattamente. Intervista a Elvira Frosini"
Mario Bianchi su klpteatro.it
"Digerire il teatro. Una conversazione con Elvira Frosini a margine di Digerseltz"
di Maddalena Giovannelli su Stratagemmi.it
leggi le interviste ad Elvira Frosini:
"Siamo zombi ingozzati distrattamente. Intervista a Elvira Frosini"
Mario Bianchi su klpteatro.it
"Digerire il teatro. Una conversazione con Elvira Frosini a margine di Digerseltz"
di Maddalena Giovannelli su Stratagemmi.it
TORINO
22 marzo 2013
h 21
DIGERSELTZ
prima regionale
in Play with Food 4
Cavallerizza Reale
Via Verdi 9 - Torino
info e prenotazioni:
tel + 39 342 35 01 054
+ 39 346 858 67 17
playwithfood
foto: Michele Tomaiuoli |
Uno spettacolo di e con
Elvira Frosini
L'artista è come il maiale: non si butta niente.
Uno spettacolo sulle mitologie contemporanee del mangiare.
L'artista è come il maiale: non si butta niente.
Uno spettacolo sulle mitologie contemporanee del mangiare.
Uno
spettacolo sull'attore: questa marginale, patetica e testarda vittima
sacrificale che si ostina a mettere in scena l'eccedenza e lo spreco
rituale.
Un rito teatrale cannibalico per una civiltà sconsacrata.
Percorso da visioni ironiche e parole masticate da una bocca sempre in movimento, è uno spettacolo che si offre in pasto agli sguardi, essenziale come un sacrificio: una torta con candelina, un agnellino, un presepe-barricata, i rituali della festa di compleanno, il banchetto, l’orgia, il convivio funebre, indagando le funzioni di un cibo che invade sempre di più la nostra società vorace o anoressica.
Il cibo come ossessione del nostro tempo (di tutti i tempi?); il cibo come tema politico; mangiare come insopprimibile azione di sostentamento, pratica culturale massificata, metafora ossessiva, implosione autodistruttiva. Eppure pur sempre azione sotterraneamente rituale, legata al rapporto con il nostro corpo/fame, con la morte, con il sacro, con una comunità.
Il corpo in scena che mangia e si fa mangiare - mangiare le parole, ingozzarsi di parole, indigestione di parole - come un agnello in mezzo ai lupi, capro espiatorio, banale sacrificio dato in pasto al pubblico, agli occhi famelici o svogliati.
L'attore in scena, marginale nella sua irriducibile alterità, consuma gli scarti, l'eccedente, lo spreco, si fa corpo digerente, fragile “Digerseltz” della realtà ingozzata.
drammaturgia e regia: Elvira Frosini
collaborazione artistica: Daniele Timpano
disegno luci: Dario Aggioli
materiali di scena: Antonello Santarelli
assistente alla regia: Alessio Pala
foto: Claudia Papini, Antonello Santarelli,
Michele Tomaiuoli, Futura Tittaferrante
musiche originali: Marco Maurizi
produzione: Kataklisma
in collaborazione con:
Officine CAOS/Stalker Teatro, Arti Vive Habitat, Consorzio Ubusettete
Un rito teatrale cannibalico per una civiltà sconsacrata.
Percorso da visioni ironiche e parole masticate da una bocca sempre in movimento, è uno spettacolo che si offre in pasto agli sguardi, essenziale come un sacrificio: una torta con candelina, un agnellino, un presepe-barricata, i rituali della festa di compleanno, il banchetto, l’orgia, il convivio funebre, indagando le funzioni di un cibo che invade sempre di più la nostra società vorace o anoressica.
Il cibo come ossessione del nostro tempo (di tutti i tempi?); il cibo come tema politico; mangiare come insopprimibile azione di sostentamento, pratica culturale massificata, metafora ossessiva, implosione autodistruttiva. Eppure pur sempre azione sotterraneamente rituale, legata al rapporto con il nostro corpo/fame, con la morte, con il sacro, con una comunità.
Il corpo in scena che mangia e si fa mangiare - mangiare le parole, ingozzarsi di parole, indigestione di parole - come un agnello in mezzo ai lupi, capro espiatorio, banale sacrificio dato in pasto al pubblico, agli occhi famelici o svogliati.
L'attore in scena, marginale nella sua irriducibile alterità, consuma gli scarti, l'eccedente, lo spreco, si fa corpo digerente, fragile “Digerseltz” della realtà ingozzata.
drammaturgia e regia: Elvira Frosini
collaborazione artistica: Daniele Timpano
disegno luci: Dario Aggioli
materiali di scena: Antonello Santarelli
assistente alla regia: Alessio Pala
foto: Claudia Papini, Antonello Santarelli,
Michele Tomaiuoli, Futura Tittaferrante
musiche originali: Marco Maurizi
produzione: Kataklisma
in collaborazione con:
Officine CAOS/Stalker Teatro, Arti Vive Habitat, Consorzio Ubusettete
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